diretto da Maria Silvia Sacchi

Voci dal mercato

Missoni cerca un socio industriale. I nomi in campo

Sono trascorsi cinque anni dall’ingresso di Fsi e oggi la società di Tamagnini programma l’uscita. Ma insieme a Fsi uscirebbe anche tutta la famiglia. Obiettivo: un partner industriale che spinga la crescita dopo il riordino realizzato

Missoni cerca un socio industriale. I nomi in campo

Era il giugno del 2018 quando l’allora Fondo strategico italiano (oggi Fsi) guidato da Maurizio Tamagnini annunciò l’acquisto del 41,2% di Missoni. La famiglia rimase azionista con il 58,8%. Da quel giorno, sono ormai trascorsi cinque anni. Un periodo nel quale molti passi sono stati fatti. Per esempio, è stata rivista la governance con un diverso peso della famiglia: Angela Missoni ha lasciato la direzione creativa prima ad Alberto Caliri e oggi a Filippo Grazioli, mantenendo la presidenza; mentre la carica di amministratore delegato è stata affidata a un manager esterno, Livio Proli (ex Armani). Sono stati fatti interventi di razionalizzazione e investimenti e oggi il bilancio, seppur ancora in perdita nel 2022, ha un margine operativo lordo arrivato quasi al pareggio, mentre i ricavi consolidati sono saliti a 133,7 milioni. Di recente sono state anche incorporate nella Missoni spa le filiali tedesca, spagnola e greca come risulta dai documenti depositati alla Camera di commercio.

E adesso? Cinque anni è un periodo classico per un socio finanziario. E, infatti, secondo informazioni accreditate, Fsi ha avviato il piano di dismissione della partecipazione sulla base di un progetto messo a punto da Bain & Co. Ma se la società di Tamagnini uscirà, potrebbe uscire anche la famiglia Missoni. Arrivati a questo punto del loro percorso, i Missoni sarebbero infatti dell’idea che sia meglio entrare in un gruppo industriale per poter trovare quelle sinergie, soprattutto sul piano distributivo, che aiuterebbero a spingere la crescita. Contatti informali ci sarebbero già stati. I nomi? Fonti del settore dicono che a farsi avanti sarebbero i protagonisti delle acquisizioni più recenti, gruppi come Richemont (che ha rilevato Gianvito Rossi), Kering (è entrata in Valentino con il 30%) e c’è chi parla anche della Otb di Renzo Rosso che era stata in corsa anche per Gianvito Rossi e si sta guardando attivamente intorno. Il prezzo base della trattativa non è noto, ma Fsi aveva pagato 68 milioni per il 41,2%, difficile pensare che possa uscire con un guadagno minore del 5% annuo.

Va detto che, a quanto sembra, la società di Tamagnini non ha fretta. Questo significa che se non si trovasse l’accordo giusto, si dice che non avrebbe difficoltà a mantenere la partecipazione e a continuare a investire. L’esito della storia sarà scritto nei prossimi mesi. Ma i 70 anni dalla fondazione della Missoni, potrebbero essere l’inizio di un nuovo percorso.

Share this post:
Maria Silvia Sacchi
Giornalista professionista. Ha lavorato per le principali testate italiane. Negli ultimi 23 anni è stata al Corriere della Sera, il più importante giornale italiano, per il quale ha seguito l’industria della moda e del lusso e le evoluzioni delle grandi famiglie imprenditoriali. In Rcs Mediagroup ha impostato e diretto il master in Management della Moda e del Lusso e gli Online Fashion Talks di Rcs Academy.

Iscriviti alla Newsletter

Per favore conferma che vuoi ricevere la Newsletter di The Platform tramite

Puoi annullare l'iscrizione in qualsiasi momento cliccando sul link nel footer delle nostre email. Per informazioni sulle nostre pratiche sulla privacy, visita il nostro sito web.

We use Mailchimp as our marketing platform. By clicking below to subscribe, you acknowledge that your information will be transferred to Mailchimp for processing. Learn more about Mailchimp's privacy practices.