Minelli, Otb continuerà a crescere. Nuove acquisizioni in cantiere
L’amministratore delegato del gruppo: La dimensione è importante, per questo ci stiamo guardando intorno per acquisire nuovi brand. Ecco cosa cerca la generazione Z. Quiet luxury o fashion? Servono entrambi
(English version below)
“Direi che è stato anno particolarmente complesso ma abbiamo di che essere soddisfatti”, dice Ubaldo Minelli, amministratore delegato di Otb, il gruppo fondato e presieduto da Renzo Rosso.
La società di Breganze ha appena diffuso i risultati del 2023 che parlano di un fatturato a 1,9 miliardi (+10,2%); di una Diesel che ha finalmente completato il suo turnaround ed è tornata di tendenza; di un Margiela che cresce del 23% e della cui ultima sfilata parigina ancora si parla a tre settimane di distanza come sottolinea Renzo Rosso in un post nel quale una volta di più ringrazia John Galliano, il designer di maison Margiela. E, poi, le iniziative a supporto della filiera e quelle che attengono alla responsabilità sociale dell’impresa.
Ecco perchè Minelli dice “abbiamo di che essere soddisfatti”.
E questo 2024? Com’è cominciato e cosa vi aspettate?
“Un anno tosto, almeno a vedere queste prime settimane. Ma siamo fiduciosi di crescere bene anche nel 2024 grazie al lavoro fatto in questi anni, per esempio sul retail dove intendiamo continuare a investire”.
Sarà l’anno in cui oltrepassare la soglia psicologica dei 2 miliardi di fatturato.
“Direi di sì”.
Ma non sarà ancora l’anno della Borsa.
“Alla quotazione stiamo lavorando da tempo. Renzo qualche settimana fa ha detto che il 2025 potrebbe essere un buon anno. Poi, come sempre, dipenderà anche dal mercato”.
Diesel è tornata Diesel, anche grazie alla svolta impressa da Glenn Martens, avete trovato il designer giusto…
“… e non è poco. Oggi in Diesel, che era nato come brand essenzialmente maschile, le collezioni donna pesano per il 50%, gli accessori rappresentano quasi un quinto del fatturato e oltre un terzo dei suoi clienti appartengono alla generazione Z, abbiamo anche qualche Alfa. Stiamo raccogliendo i frutti di una strategia partita nel 2020 e che ha richiesto scelte coraggiose come tagliare alcuni milioni di prodotti o, nel solo 2023, chiudere 55 store a fronte di 15 aperture. Scelte necessarie per riposizionare correttamente il marchio”.
In Diesel si attende la nomina del nuovo ceo, sul mercato qualcuno ha fatto il nome di Riccardo Bellini, che ha lasciato la guida di Chloè.
“In Diesel arriverà un nuovo ceo, ma non sarà Bellini anche se con lui abbiamo ottimi rapporti. Il fatto, però, che a gestire l’interim quest’anno sia stato Renzo è stato molto positivo perché abbiamo accelerato il percorso grazie a una catena di comando corta”.
Il 35% della base Diesel è Gen Z. Cosa chiedono i Zeta?
“È una generazione meno denim-driver e più attenta alle novità, che compra un prodotto nuovo appena arriva in negozio, che vuole prodotti fashion piuttosto che continuativi. Tanto che in 12 mesi Diesel ha dimezzato le vendite a sconto, un fenomeno andato oltre le nostre aspettative”.
Quanto pesa oggi Diesel sul fatturato complessivo di Otb?
“Un po’ meno del 40%”.
In questo periodo si parla molto di quiet luxury, voi l’avete con Jil Sander. Ma poi c’è Diesel e il fashion, la stessa Margiela.
“Sono tutte tendenze presenti nel mercato e riteniamo che un gruppo come il nostro debba rappresentarle tutte”.
Avete comprato Frassinetti, ha detto che non resterà un’operazione isolata.
“Continueremo a rafforzare la filiera produttiva e spero che nel giro di poco tempo riusciremo a comunicare un’altra acquisizione che ci sta particolarmente a cuore”.
In che settore?
“Nelle calzature”.
L’alleanza tra Tod’s e il mondo Arnault e L Catterton ha messo in apprensione; preoccupazione che ci sia una nuova ondata di acquisizioni di aziende italiane da parte di operatori esteri. Cosa deve fare l’Italia?
“Posso dire quello che facciamo noi.
Ci siamo già detti che, per quanto vogliamo crescere e stiamo crescendo in modo organico, noi puntiamo ad avere una certa size (taglia) – le dimensioni contano – e quindi continuiamo a guardarci intorno. Vorremmo fare altre acquisizioni di brand, marchi che si integrino molto bene con quelli già nel nostro portfolio, aziende dove possiamo fare la differenza e creare valore, come è stato con Margiela prima, poi con Marni e Jil Sander”.
Sul mercato si è parlato del vostro interesse per Missoni, anche per Aeffe-Moschino…
“Ci hanno fatto molte proposte, alcune le abbiamo guardate, ma finora non c’è nulla di cui siamo convinti al 100%. Continuiamo a lavorarci anche su, l’ultima nostra acquisizione è Jil Sander e risale al 2021”.
Avete rinnovato e/o sottoscritto licenze nei profumi per i vostri marchi. Oggi nella moda c’è un forte interesse per la cosmetica. Vale anche per voi?
“Se intende dire che Otb possa costruirsi in casa una industria del beauty, la risposta è no. Ma nelle licenze è previsto. Per esempio per Viktor&Rolf e Margiela l’accordo con L’Oreal è quasi tutto concentrato sulle fragranze ma, superate certe soglie di fatturato, inizieremo a sviluppare prodotti nel beauty. Così come l’intesa ventennale firmata due settimane fa da Marni con Coty prevede anche prodotti beauty, che peraltro in alcune geografie come l’Asia sono più importanti delle fragranze”.
A proposito di Asia, quali previsioni per quest’anno?
“Pensiamo di continuare a crescere in tutta l’Asia. In queste settimane l’unico mercato partito benissimo è il Giappone, che nel 2023 è cresciuto del 19,4% e oggi rappresenta il 23% del fatturato del gruppo; ma abbiamo dieci mesi e mezzo davanti, confido che Otb possa crescere più della industry”.
C’è qualcosa che la preoccupa?
“Se dovessimo parlare di cosa dover essere preoccupati staremmo ore al telefono e non saremmo esaustivi. Ma credo che ciascuno sia padrone del proprio destino e, per come siamo strutturati e per la resilienza che abbiamo, direi che la partita ce la giochiamo”.
(English version)
Minelli, Otb will continue to grow. New acquisitions in the pipeline
Group CEO: Size is important, which is why we are looking around to acquire new brands. This is what generation Z is looking for. Quiet luxury or fashion? Both are needed
“I would say it was a particularly complex year but we have something to be satisfied about,” says Ubaldo Minelli, CEO of Otb, the group founded and chaired by Renzo Rosso.
The Breganze-based company has just released its results for 2023, which speak of a turnover of 1.9 billion (+10.2%); of a Diesel that has finally completed its turnaround and is back on trend; of a Margiela that has grown by 23% and whose last Paris fashion show is still being talked about three weeks later, as Renzo Rosso points out in a post in which he once again thanks John Galliano, the designer of maison Margiela. And, then, the initiatives to support the supply chain and those pertaining to corporate social responsibility.
That’s why Minelli says ‘we have something to be satisfied about’.
And this 2024? How did it start and what do you expect?
‘A tough year, at least looking at these first few weeks. But we are confident that we will grow well in 2024 thanks to the work done in recent years, for example in retail, where we intend to continue to invest.
It will be the year to cross the psychological threshold of 2 billion in sales.
“I would say yes.
But it will not yet be the year of the stock exchange.
‘We have been working on the listing for some time. Renzo said a few weeks ago that 2025 could be a good year. Then, as always, it will also depend on the market’.
Diesel is back, also thanks to Glenn Martens’ turnaround, you have found the right designer…
“… and that’s no small thing. Today in Diesel, which started out as an essentially male brand, the women’s collections weigh 50%, accessories account for almost a fifth of turnover and over a third of its customers belong to the Z generation, we also have a few Alfas. We are reaping the rewards of a strategy that started in 2020 and required courageous choices such as cutting a few million products or, in 2023 alone, closing 55 stores against 15 openings. Choices that were necessary to reposition the brand correctly’.
At Diesel, the appointment of the new CEO is awaited, on the market someone has mentioned the name of Riccardo Bellini, who left the helm of Chloè.
‘A new CEO will arrive at Diesel, but it will not be Bellini even though we have excellent relations with him. The fact, however, that it was Renzo who managed the interim this year was very positive because we accelerated the path thanks to a short chain of command’.
35% of the Diesel base is Gen Z. What do the Zetas demand?
“It is a generation that is less denim-driver and more attentive to novelty, that buys a new product as soon as it arrives in the shop, that wants fashion products rather than continuity. So much so that in 12 months Diesel has halved its discount sales, a phenomenon that has gone beyond our expectations”.
How much does Diesel weigh on Otb’s overall turnover today?
‘A little less than 40 per cent”.
There is a lot of talk these days about quiet luxury, you have it with Jil Sander. But then there is Diesel and fashion, Margiela itself.
“These are all trends in the market and we feel that a group like ours should represent them all.”
You have bought Frassinetti, he said, which will not remain an isolated operation.
‘We will continue to strengthen the production chain and I hope that within a short time we will be able to announce another acquisition that is particularly close to our heart.
In what sector?
“In footwear.
The alliance between Tod’s and the Arnault world and L Catterton has caused concern; concern that there will be a new wave of acquisitions of Italian companies by foreign operators. What should Italy do?
‘I can say what we do.
We have already told ourselves that as much as we want to grow and we are growing organically, we aim to have a certain size – size matters – so we keep looking around. We would like to make other brand acquisitions, brands that integrate very well with those already in our portfolio, companies where we can make a difference and create value, as it was with Margiela first, then with Marni and Jil Sander’.
In the market there has been talk of your interest in Missoni, also in Aeffe-Moschino…
“Many proposals have been made to us, some we have looked at, but so far there is nothing we are 100% convinced of. We continue to work on it as well, our last acquisition is Jil Sander and it dates back to 2021.”
You have renewed and/or signed perfume licences for your brands. In fashion today, there is a strong interest in cosmetics. Does this also apply to you?
‘If you mean that Otb can build a beauty industry at home, the answer is no. But in the licences it is planned. For example for Viktor&Rolf and Margiela, the agreement with L’Oreal is almost all about fragrances, but once we have passed certain turnover thresholds, we will start to develop products in beauty. Just as the 20-year agreement signed a fortnight ago by Marni with Coty also envisages beauty products, which in some geographies such as Asia are more important than fragrances’.
Speaking of Asia, what are your forecasts for this year?
“We expect to continue to grow throughout Asia. In these weeks the only market that has started well is Japan, which grew by 19.4 per cent in 2023 and now accounts for 23 per cent of the group’s sales; but we have ten and a half months ahead, I am confident that Otb can grow more than the industry.”
Is there anything that worries you?
“If we had to talk about what to be concerned about we would be on the phone for hours and would not be exhaustive. But I think everyone is the master of their own destiny, and the way we are structured and the resilience we have, I would say that we are playing the game”